Poche opere nella storia della letteratura hanno avuto un impatto così profondo e duraturo come Dracula di Bram Stoker. Pubblicato nel 1897, questo romanzo gotico è oggi considerato una pietra miliare della narrativa horror e il punto di riferimento per tutte le storie di vampiri successive. Eppure, paradossalmente, il suo autore non poté mai assistere al successo planetario della sua creazione: Bram Stoker morì senza sapere di aver dato vita a un mito immortale.
Le origini di un mito: Vlad l’Impalatore e la nascita di Dracula
Il personaggio del conte Dracula non è soltanto una figura di fantasia. Stoker si ispirò a Vlad III di Valacchia, detto l’Impalatore, un personaggio storico realmente esistito nel XV secolo, noto per la sua ferocia in battaglia e per i metodi crudeli con cui puniva i nemici.
Nel romanzo, il Dracula di Stoker diventa una figura ancora più complessa e simbolica. Dopo essere tornato dalle Crociate, scopre che la sua amata moglie Elisabetta si è tolta la vita, ingannata da un falso messaggio che annunciava la morte del marito. Disperato, il conte rinnega Dio e tutto ciò in cui aveva creduto, condannandosi a un’esistenza di tenebra e maledizione. È così che nasce il vampiro immortale, figura tragica e dannata, simbolo dell’uomo che osa sfidare il divino e la morte stessa.
Il diario di Mina Harker: la voce della ragione nell’incubo
La narrazione di Dracula è costruita in modo originale e avvincente. Stoker sceglie di raccontare la vicenda attraverso diari, lettere e documenti: un mosaico di testimonianze che conferisce realismo e tensione alla storia.
Tra tutte, la voce che emerge con più forza è quella di Mina Harker, la giovane donna promessa sposa di Jonathan Harker, un avvocato che diventerà suo marito. È attraverso il diario di Mina che seguiamo buona parte della vicenda, alternata a pagine tratte dai diari di Jonathan e di altri personaggi.

Mina rappresenta l’innocenza, la razionalità e la luce in un mondo che viene progressivamente inghiottito dall’oscurità. È una donna colta, sensibile e coraggiosa, che finisce per diventare l’obiettivo del conte, convinto che in lei riviva l’anima della sua amata Elisabetta. La somiglianza tra le due donne è totale, e ciò spinge Dracula a lasciare la sua terra per raggiungere Londra, deciso a possederla.
Jonathan Harker e l’orrore del castello
La storia ha inizio con Jonathan Harker, inviato in Transilvania per trattare con il conte Dracula la vendita di alcune proprietà londinesi. Il viaggio, che all’inizio sembra un semplice incarico professionale, si trasforma presto in un incubo gotico.
Il castello di Dracula, immerso nei Carpazi, è un luogo carico di mistero, desolazione e presagi di morte. Qui, Stoker dà vita a una delle descrizioni più inquietanti della letteratura:
“Il volto era grifagno, l’arco del naso sporgente e sottile, le sopracciglia folte, quasi unite alla radice del naso. I denti bianchi e aguzzi sporgevano su labbra rosse e piene, eppure… nello specchio, non si rifletteva!”
Jonathan si rende presto conto che il suo ospite non è un uomo, ma una creatura dell’orrore, condannata a vivere di sangue umano. Prigioniero nel castello, riesce a fuggire solo grazie a un colpo di fortuna, ma il male è già in movimento: Dracula ha deciso di partire per l’Inghilterra.
L’arrivo a Londra: Lucy, Mina e il contagio del male
Giunto a Londra, Dracula si introduce nella società vittoriana con l’obiettivo di ritrovare Mina e di possederla, così da completare il suo destino. Ma prima di lei, il conte sceglie un’altra vittima: Lucy Westenra, la migliore amica di Mina. Lucy è giovane, bella e corteggiata da molti uomini; la sua purezza e vitalità attirano il vampiro, che la seduce e la trasforma in una creatura della notte.
La sua lenta metamorfosi è raccontata con toni di crescente angoscia attraverso i diari dei suoi spasimanti e del dottor Van Helsing, medico olandese ed esperto di malattie misteriose — e soprattutto di vampirismo.
Van Helsing e i suoi alleati riescono infine a “liberare” Lucy, uccidendo la vampira e restituendole la pace eterna, ma la battaglia è solo all’inizio. Il conte ha già puntato Mina, e il gruppo dovrà unire le forze per salvare l’ultima innocente e distruggere il male alla sua radice.
Mina e Dracula: amore, maledizione e salvezza
Mina diventa presto il fulcro della storia. Da vittima designata, evolve in figura chiave per la sconfitta del vampiro. Tuttavia, il legame che si crea tra lei e Dracula non è solo di terrore: è un vincolo ambiguo, carico di attrazione e compassione.
In lei il conte riconosce la reincarnazione del suo amore perduto, e Mina, pur resistendo, avverte dentro di sé un sentimento che la confonde. È questo dualismo tra amore e paura, vita e morte, luce e oscurità che rende Dracula un romanzo tanto potente e universale.
Van Helsing e la lotta finale
Guidati da Van Helsing, Mina e i suoi amici intraprendono una corsa contro il tempo per fermare il vampiro, che nel frattempo è fuggito verso la Transilvania. È un viaggio pieno di pericoli, in cui la scienza e la fede si uniscono contro l’oscurità.
La battaglia finale al castello di Dracula segna il culmine della tensione narrativa: il bene trionfa, ma a un prezzo altissimo. Il conte viene distrutto, ma la sua leggenda non muore mai.
Temi e simboli: oltre l’horror
Sotto la superficie di una storia gotica e spaventosa, Dracula è anche una riflessione sulla paura dell’ignoto, sul conflitto tra razionalità e istinto, e sul contrasto tra moralità vittoriana e desideri repressi. Il vampiro rappresenta la parte oscura dell’animo umano: la seduzione del proibito, il richiamo della carne e la ricerca dell’immortalità. È la personificazione di tutto ciò che la società dell’epoca rifiutava, ma che al tempo stesso non poteva smettere di desiderare.
L’eredità di Bram Stoker
Bram Stoker non visse abbastanza per vedere il suo capolavoro diventare ciò che è oggi: un archetipo eterno della narrativa horror. Dal cinema alla televisione, dai fumetti ai videogiochi, Dracula ha ispirato innumerevoli reinterpretazioni, diventando simbolo immortale del vampiro per eccellenza.
Il romanzo rimane, ancora oggi, una lettura imprescindibile per chi ama il mistero, la suspense e la grande letteratura gotica. Ogni pagina sprigiona fascino e inquietudine, mantenendo viva quella sensazione di terrore raffinato che ha reso Dracula un classico intramontabile.
Conclusione: un romanzo eterno
Dracula di Bram Stoker non è solo una storia di paura, ma un viaggio nell’anima umana. È il racconto di un uomo che, per amore, sfida Dio e si condanna all’eternità; di una donna che rappresenta la luce contro la tentazione; e di una lotta millenaria tra bene e male che ancora oggi continua a parlarci.
Un romanzo che cattura dalla prima all’ultima pagina, capace di affascinare lettori moderni con la stessa forza con cui sconvolse quelli dell’Ottocento.
