Un cappello pieno di ciliegie è l’ultima, monumentale opera di Oriana Fallaci, pubblicata postuma da Rizzoli. È un romanzo-saga che affonda le radici nella memoria familiare dell’autrice e attraversa oltre un secolo di storia, dal 1773 al 1889, per arrivare fino a lambire il dramma del bombardamento di Firenze del 1944. È un viaggio nel tempo e nel sangue, tra i destini intrecciati di uomini e donne che hanno contribuito a formare ciò che Oriana Fallaci stessa definisce “il mosaico del mio Io”.
Il libro nasce da un progetto ambizioso e profondamente intimo: ricostruire la genealogia familiare dell’autrice, risalendo agli antenati contadini, marinai, artigiani e sognatori che, con le loro vite, hanno plasmato la sua stessa esistenza. Un cappello pieno di ciliegie non è solo un romanzo storico, ma un atto d’amore verso la memoria, la famiglia e le proprie radici, un’opera che unisce rigore documentario e forza narrativa, verità e immaginazione.
Una saga familiare tra Storia e leggenda
La storia si apre con parole di grande intensità:
“Ora che il futuro s’era fatto corto e mi sfuggiva di mano con l’inesorabilità della sabbia che cola dentro una clessidra, mi capitava spesso di pensare al passato della mia esistenza: cercare lì le risposte con le quali sarebbe giusto morire.”
Fin dalle prime righe, emerge la consapevolezza di una scrittrice che guarda alla vita con lucidità e nostalgia, alla ricerca delle origini del proprio destino. Da qui parte un affresco grandioso e corale, che attraversa il Settecento e l’Ottocento italiani, dal mondo contadino della Toscana alle città in fermento, fino all’America dei pionieri.
Dalle radici contadine al mare aperto
Nelle prime parti del libro, i protagonisti sono uomini e donne semplici: contadini poveri, abituati alla fatica e al sacrificio, ma animati da una dignità ferrea e da una volontà di riscatto che sembra attraversare le generazioni. Oriana Fallaci racconta la lotta per la sopravvivenza in un’Italia ancora rurale e divisa, dove la fame e le ingiustizie sociali si alternano a momenti di speranza e sogni di libertà.

Successivamente, la narrazione si sposta verso un orizzonte più ampio: i mari e i porti del mondo diventano il nuovo scenario. I discendenti dei contadini diventano marinai, commercianti, navigatori, uomini pronti a sfidare le tempeste e a lasciare la propria terra in cerca di fortuna. Il dolore per chi muore in mare, lontano da casa, si intreccia con il senso di avventura e con la nascita di nuovi destini.
Anastasia: la bisnonna che danza tra sogno e sacrificio
Tra le figure più memorabili del romanzo spicca Anastasia, la bisnonna dell’autrice. La sua storia rappresenta il cuore emotivo del libro. Cresciuta a Torino, dopo essere rimasta orfana, diventa ballerina al Teatro Regio, simbolo di grazia, bellezza e libertà. Anastasia è una donna affascinante, con tratti da slava ereditati dal padre polacco, e la sua vita incarna il tema centrale del romanzo: il coraggio di scegliere, anche a costo del dolore.
Anastasia vive una relazione clandestina con un uomo potente, dalla quale nasce Giacoma, la nonna di Oriana Fallaci. Ma la maternità la costringe a un atto terribile: affidare la bambina a un convento di Cesena per poi partire verso l’America, inseguendo la speranza di una nuova vita. In America, Anastasia diventa una donna indipendente, astuta, capace di sopravvivere tra indiani, pistole e tavoli da gioco, fino a dirigere una casa da gioco e accumulare una discreta fortuna.
Anni dopo, tornerà in Italia per ritrovare Giacoma, ma la vita metterà ancora una volta alla prova il suo amore di madre. Un uomo giovane e affascinante si insinua tra le due, e Anastasia sceglierà di sacrificarsi per la felicità della figlia. È una delle pagine più toccanti del romanzo, dove il dolore personale si mescola alla grandezza morale e alla forza delle donne di cui Oriana Fallaci è sempre stata voce e simbolo.
Il significato del titolo
Il titolo, Un cappello pieno di ciliegie, trae ispirazione da una delle storie più poetiche del libro: quella di Caterina, un’antenata che alla fiera di Rosìa indossa proprio un cappello decorato con ciliegie per farsi riconoscere dal suo futuro sposo, Carlo Fallaci. Quel cappello diventa il simbolo della gioia semplice, della speranza e dell’amore che unisce le generazioni. È un dettaglio che si fa emblema della vita stessa fragile, dolce e passeggera come una ciliegia matura pronta a cadere.
Tra storia, mito e memoria
Oriana Fallaci intreccia la grande Storia — quella di Napoleone, Mazzini, Garibaldi e dell’Italia rivoluzionaria — con le piccole storie della sua famiglia. Ogni personaggio, dal contadino che sogna di piantare viti in America al marinaio negriero divorato dai rimorsi, porta con sé un frammento dell’animo umano. L’autrice alterna episodi reali a momenti in cui la fantasia prende il sopravvento, ammettendo lei stessa che, nel ricostruire le vicende,
“la realtà prese a scivolare nell’immaginazione e il vero si unì all’inventabile poi all’inventato”.
In questo modo, Un cappello pieno di ciliegie diventa una fiaba epica e familiare, dove il confine tra memoria e invenzione si dissolve, e i personaggi del passato sembrano rinascere attraverso la penna della scrittrice, trasformandosi quasi nei suoi “figli spirituali”.
Lo stile e il messaggio dell’autrice
Lo stile di Oriana Fallaci è quello inconfondibile di sempre: diretto, lirico, viscerale. L’autrice non si limita a raccontare, ma riflette, si interroga, dialoga con il lettore e con sé stessa. Il romanzo è allo stesso tempo un testamento spirituale e un atto di gratitudine verso chi l’ha preceduta. Con la consueta forza espressiva, Fallaci trasforma la genealogia in un racconto universale sull’amore, sulla perdita e sull’identità.
In ogni pagina si sente la presenza di una donna che, anche di fronte alla morte, cerca di dare un senso al proprio percorso umano e letterario. Il libro, pubblicato dopo la sua scomparsa, rappresenta dunque l’ultimo dono di Oriana Fallaci ai suoi lettori: un ponte tra passato e presente, tra memoria e eternità.
Conclusione
Un cappello pieno di ciliegie è un romanzo che racchiude tutta la vita e l’anima di Oriana Fallaci. È una saga familiare che attraversa secoli di storia italiana e insieme un autoritratto dell’autrice attraverso le vite dei suoi antenati. Le sue pagine raccontano la forza delle donne, il coraggio dei poveri, la fame di libertà e la sete di giustizia, ma anche le contraddizioni e le fragilità dell’essere umano.
Chi ama la scrittura intensa, le storie di famiglia e le epopee storiche troverà in questo libro una lettura appassionante e profonda. Un cappello pieno di ciliegie è un omaggio alla vita, alla memoria e al potere immortale delle storie.
Un romanzo che, come le ciliegie del titolo, una tira l’altra fino all’ultima pagina
