Recensione: Senza perdere la tenerezza biografia di Che Guevara di Paco Ignacio Taibo II

Senza perdere la tenerezza è molto più di una biografia. È un viaggio nella vita, nel pensiero e nel mito di Ernesto “Che” Guevara, raccontato con la profondità e la precisione di uno scrittore che ne conosce ogni sfumatura: Paco Ignacio Taibo II. Pubblicata da Il Saggiatore, questa è la biografia del Che più letta e apprezzata al mondo, frutto di un lavoro di ricerca monumentale e appassionato.

Attraverso documenti inediti, testimonianze dirette, lettere, poesie e diari, Taibo ricostruisce con equilibrio tra obiettività e partecipazione la parabola di un uomo che è diventato simbolo universale di libertà e giustizia sociale. Una vita breve — solo trentanove anni — ma vissuta con un’intensità tale da trasformare Ernesto Guevara in una delle figure più potenti e riconoscibili del Novecento.

Chi era Ernesto “Che” Guevara

Il libro ci porta alle origini del mito, partendo da un bambino argentino nato in una famiglia borghese, destinato a diventare uno dei più noti rivoluzionari della storia. Fin da piccolo, Ernesto deve fare i conti con una grave forma d’asma, ma non si arrende mai. La malattia non lo ferma: anzi, diventa la molla che lo spinge a superare i propri limiti. Scalate, viaggi e sfide fisiche diventano un modo per dimostrare a sé stesso di poter dominare il corpo con la forza della volontà.

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Si iscrive alla Facoltà di Medicina, deciso a diventare medico. È lì che incontra Alberto Granado, amico e compagno di un viaggio che segnerà la sua vita: quello attraverso l’America Latina. I due partono in motocicletta per conoscere il “vero” continente, quello dei più poveri e degli emarginati, curando le persone che incontrano sul cammino, tra cui una comunità di lebbrosi. È un’esperienza che trasforma Guevara: il giovane idealista inizia a vedere l’ingiustizia sociale non più come un concetto astratto, ma come una ferita viva da curare.

Dal medico al rivoluzionario

Il passaggio da medico a rivoluzionario avviene quando Ernesto incontra Fidel Castro. Taibo racconta con dovizia di dettagli questo incontro destinato a cambiare la storia. Guevara aderisce alla causa castrista e partecipa alla lotta contro la dittatura di Fulgencio Batista a Cuba. Diventa “il Che” per i suoi compagni, un guerrigliero e al tempo stesso un medico, capace di unire coraggio, intelligenza strategica e umanità.

Sulla Sierra Maestra, il Che si distingue per disciplina, rigore e senso di giustizia. Dopo mesi di guerriglia, la rivoluzione trionfa e Cuba viene liberata. Guevara diventa parte integrante del nuovo governo rivoluzionario, ma la sua inquietudine non gli permette di fermarsi. Non si accontenta della vittoria: sogna di esportare la rivoluzione in altri paesi ancora soggetti all’imperialismo e al controllo delle multinazionali.

La scelta della Bolivia e la morte del Che

Il libro segue con precisione i passi del Che dopo la rivoluzione cubana. Nonostante abbia costruito una famiglia e una casa a Cuba, decide di ripartire, questa volta verso la Bolivia. Il suo obiettivo è aiutare il popolo boliviano a liberarsi dalle ingiustizie e avviare un nuovo processo rivoluzionario. Ma la realtà sarà molto più dura di quanto immaginava.

La guerriglia boliviana si rivela un fallimento. L’esercito è male organizzato, la popolazione non collabora e gli aiuti internazionali non arrivano. Isolato e tradito, il Che viene catturato e poi ucciso. Ha solo trentanove anni. Ma proprio la sua morte lo consacra definitivamente come icona mondiale della libertà e della resistenza.

Oltre l’icona: l’uomo

Il grande merito di Paco Ignacio Taibo II è quello di restituire al Che una dimensione umana, spesso dimenticata dietro al mito. Il libro non racconta solo il rivoluzionario con il basco e la stella, ma anche l’uomo fragile, determinato, appassionato e contraddittorio. Taibo ne svela i tratti più intimi: gli attacchi d’asma, le passioni sportive, l’amore per la lettura, le amicizie e gli innamoramenti intellettuali.

Guevara è un uomo colto e curioso, affascinato da autori come Marx, Rosa Luxemburg, Lenin, Trotsky e Mao, ma anche da figure letterarie come Sartre, Neruda, Kipling e Calvino. Legge, studia e riflette costantemente, cercando un equilibrio tra azione e pensiero. Il suo motto più celebre, “Bisogna essere duri senza perdere la tenerezza”, riassume perfettamente la sua visione del mondo: rigore e compassione, disciplina e umanità.

Una biografia scritta con passione e rigore

Paco Ignacio Taibo II non è solo uno storico, ma anche un romanziere. Ed è proprio questa doppia anima che rende Senza perdere la tenerezza così potente. La narrazione è rigorosa e documentata, ma allo stesso tempo viva, appassionata, quasi cinematografica. Ogni episodio è raccontato con ritmo narrativo e precisione storica, permettendo al lettore di immergersi completamente nella vita del Che, senza idealizzazioni ma con profondo rispetto.

Il libro si basa su fonti di prima mano: lettere, diari, testimonianze di compagni e nemici, ma anche documenti declassificati della CIA. È il frutto di anni di ricerca minuziosa, in cui Taibo riesce a fondere il rigore dello storico con la sensibilità dello scrittore. Il risultato è una biografia epica e intima allo stesso tempo, capace di restituire la complessità di un uomo che non si è mai arreso ai compromessi.

Un mito che attraversa le generazioni

Da decenni, il volto del Che campeggia su murales, bandiere e magliette. Per i giovani rappresenta un simbolo di ribellione e libertà, per i meno giovani l’araldo dell’antimperialismo e della rivoluzione latinoamericana. Ma come ricorda Taibo, dietro l’icona c’è un essere umano reale, con i suoi sogni, i suoi fallimenti e la sua immensa sete di giustizia.

Nel contesto storico del Novecento, nessuno come Ernesto Guevara ha incarnato l’idea di riscatto sociale. La sua figura continua a ispirare chi crede nella possibilità di cambiare il mondo, anche quando tutto sembra perduto. Il suo messaggio di solidarietà e di impegno resta attuale, perché non parla solo di politica, ma di dignità, di uguaglianza e di compassione verso gli altri.

Conclusione

Senza perdere la tenerezza è una biografia che si legge come un romanzo e che restituisce la grandezza e la fragilità di un uomo diventato leggenda. Paco Ignacio Taibo II riesce nell’impresa di raccontare il Che non come un mito da venerare, ma come un essere umano da comprendere.

Attraverso pagine dense di storia, emozione e rigore, il lettore scopre un Guevara vero: il ragazzo argentino, il medico idealista, il guerrigliero cubano, il padre affettuoso e il pensatore profondo. Tutte queste identità convivono in un solo uomo, che fino all’ultimo respiro ha cercato di unire giustizia e amore per l’umanità.

Un libro imprescindibile per chi vuole conoscere davvero Ernesto “Che” Guevara, al di là dei miti e delle semplificazioni. Una biografia che emoziona, istruisce e invita a riflettere su cosa significhi lottare per un ideale, senza mai — come diceva lui — perdere la tenerezza.

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