Recensione: L’amante perduta di Shakespeare di Felicia Kingsley

L’amante perduta di Shakespeare di Felicia Kingsley è un romanzo sorprendente, molto diverso da ciò che la sua autrice ci ha abituati a leggere. Pur essendo famosa per i suoi libri rosa, questa volta Kingsley cambia registro e costruisce un giallo dal ritmo avventuroso, ricco di riferimenti storici e letterari, incentrato su uno dei misteri più affascinanti di sempre: l’identità di William Shakespeare. Pubblicato da Newton Compton Editori nella primavera scorsa, il romanzo ha come protagonista Nick Montecristo, personaggio già noto ai lettori nel libro “Prima regola: non innamorarsi”, ma qui protagonista assoluto, con una storia tutta sua.

Un giallo che mescola storia, misteri e letteratura

Fin dalle prime pagine, il romanzo si allontana completamente dai toni romantici che molti potrebbero aspettarsi, rivelandosi un intrigante giallo che ruota attorno al furto di uno dei libri più preziosi al mondo: il First Folio di Shakespeare. Nick Montecristo, giovane, brillante e affascinante ladro d’arte, si trova all’inizio della storia in galera. Qui, durante gli anni di detenzione, ha coltivato una straordinaria cultura sui libri rari, sulle opere d’arte e sui falsi d’autore. Ed è proprio questa sua competenza che attira l’attenzione di un misterioso benefattore inglese, pronto a farlo uscire di prigione… a una sola condizione.

recensione l'amante perduta di shakespeare

Il suo compito è recuperare, o meglio, rubare, una copia del celebre First Folio, sottratta anni prima da un barone rivale. Ora il libro si trova nella villa del figlio del barone, sul lago di Como. Un’occasione perfetta per pareggiare i conti. Nick accetta la missione: è un ladro gentiluomo, abile e colto, e questa volta vuole restare libero. Ma ben presto scoprirà che non sarà affatto semplice come immaginava.

Angelica: l’imprevisto che cambia tutto

L’avventura di Nick sul lago di Como prende una piega inaspettata quando entra in scena Angelica, una giovane donna determinata, intelligente e impulsiva, convinta di avere diritto alla stessa eredità: quel preziosissimo manoscritto. Angelica è infatti la figlia illegittima del barone deceduto, e il First Folio rappresenta per lei un’eredità simbolica, quasi personale.

Tra i due nasce un rapporto complesso, fatto di collaborazione, sfida e tensione, ma senza mai scadere nel romance puro. Kingsley qui costruisce una dinamica diversa: Nick e Angelica devono unire le forze per scoprire i segreti legati al manoscritto e ai misteri che circolano da secoli attorno alla figura di Shakespeare.

Il valore del First Folio

Il First Folio, pubblicato nel 1623, è uno dei libri più importanti e costosi del mondo. Racchiude ben 36 opere teatrali di Shakespeare, tra cui Romeo e Giulietta, Otello, Amleto, Il mercante di Venezia, Riccardo III, e costituisce la principale fonte per molti dei suoi testi più celebri. Stampato sette anni dopo la morte dell’autore, è un’opera rarissima: esistono appena quaranta copie complete.

All’interno del romanzo, questo libro diventa molto più di un semplice oggetto da rubare: è un simbolo della storia della letteratura e un punto centrale per indagare su un interrogativo affascinante.

Chi era davvero Shakespeare? Il mistero al centro del romanzo

Uno degli aspetti più intriganti del romanzo è l’ipotesi che Felicia Kingsley esplora: che Shakespeare non fosse chi crediamo. Nel corso dei secoli sono nate centinaia di teorie sulla vera identità dell’autore, dalle più plausibili alle più fantasiose.

Kingsley abbraccia una delle ipotesi più suggestive: che Shakespeare fosse in realtà una donna italiana del Seicento, costretta a usare uno pseudonimo maschile per pubblicare. Una tesi provocatoria ma affascinante, che Nick e Angelica seguono attraverso documenti, indizi e rivelazioni che li portano sempre più vicini alla verità.

L’autrice non pretende di dare una risposta definitiva, ma costruisce un intreccio che rende questa teoria parte integrante dell’avventura.

Riuscirà Nick a completare la missione?

Il cuore del romanzo pulsa attorno a una domanda: che fine farà il First Folio? Andrà al collezionista inglese che ha aiutato Nick? Resterà tra le mani di Angelica, decisa a difendere il suo diritto ereditario? Oppure accadrà qualcosa di totalmente inaspettato?

Tra inseguimenti, enigmi, colpi di scena e tensione crescente, il romanzo tiene alta l’attenzione fino all’ultima pagina, costruendo un percorso ricco di avventura e mistero, con tocchi di ironia e qualche scintilla romantica, ma senza mai scivolare nel genere rosa.

Perché leggere “L’amante perduta di Shakespeare”

L’amante perduta di Shakespeare è un libro che sorprende e conquista per diversi motivi. Prima di tutto, per l’abilità dell’autrice nel mescolare con naturalezza un giallo moderno con elementi storici e letterari. Chi ama i misteri troverà pane per i propri denti. Chi ama la storia della letteratura resterà affascinato dal viaggio nel passato. E chi ama i libri in generale apprezzerà ogni riferimento al mondo delle opere rare e dei grandi autori.

La scrittura è scorrevole, brillante, dinamica, e i personaggi, Nick e Angelica su tutti, risultano credibili, ben costruiti, dotati di carattere e motivazioni solide. Kingsley mostra un lato diverso del suo talento, dimostrando di saper scrivere molto più che semplici commedie romantiche.

Consigliato a chi ama:

  • intrighi e misteri letterari;
  • romanzi gialli con colpi di scena;
  • storie piene di avventura, enigmi e cultura;
  • libri che parlano di libri.

Un romanzo intelligente, appassionante e ricco di fascino: perfetto per chi cerca una lettura diversa, coinvolgente e ben costruita, in cui storia e fiction si intrecciano con naturalezza.

Il nostro voto

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