Mandorla amara di Cristina Cassar Scalia si presenta come un giallo avvincente e originale, con un caso tanto insolito quanto intrigante: sette cadaveri su uno yacht alla deriva, tutti vittime di avvelenamento da cianuro, forse mescolato a latte di mandorla. Questo nuovo capitolo della saga di Vanina Guarrasi conferma l’abilità dell’autrice nel costruire trame serrate, personaggi credibili e ambientazioni evocative.
La trama: sette cadaveri e un avvelenamento misterioso
La vicenda prende avvio in una calda mattina di luglio, quando l’avvocata Maria Giulia De Rosa e il medico legale Adriano Calí, usciti per una gita in mare, ascoltano alla radio un avviso della capitaneria di porto: nelle acque dove stanno navigando si trova una grossa imbarcazione in difficoltà. Il tentativo di soccorso si rivela inutile: a bordo dello yacht, descritto come un vero e proprio panfilo, tutti i presenti sono morti.
Calí, grazie alla sua esperienza, individua rapidamente la causa delle morti: un avvelenamento da cianuro, probabilmente miscelato a latte di mandorla, elemento che dà il titolo al romanzo e aggiunge un dettaglio suggestivo e inquietante all’indagine. Da qui prende il via un intricato percorso investigativo che condurrà la protagonista attraverso ipotesi, sospetti e stranezze.
Vanina Guarrasi: il cuore pulsante dell’indagine
Al centro della narrazione troviamo Vanina Guarrasi, vicequestore ormai familiare ai lettori. Nonostante stia attraversando un momento personale difficile, Vanina rientra immediatamente nel capoluogo etneo per affrontare quella che si preannuncia come un’indagine complessa e stratificata.

Il suo lavoro richiede capacità di analisi, intuito investigativo e una forte determinazione. Il sostegno del commissario in pensione Biagio Patanè, anche se limitato a conversazioni telefoniche poiché si trova a Palermo accanto alla moglie Angelina dopo un delicato intervento al cuore, contribuisce a creare un equilibrio emotivo nella vicenda, arricchendo la narrazione con un sottotesto umano profondo.
L’ambientazione siciliana e la tensione narrativa
La Sicilia, ancora una volta, gioca un ruolo fondamentale nel romanzo. Non si tratta solo di uno sfondo scenografico, ma di un contesto vivo che amplifica la suspense e il senso di mistero. Lo yacht alla deriva rappresenta l’isolamento e la vulnerabilità dei personaggi, mentre i dettagli dell’avvelenamento e della scena del crimine rendono l’indagine realistica e credibile.
Cassar Scalia riesce a intrecciare descrizioni evocative con un ritmo narrativo serrato, evitando rallentamenti e mantenendo il lettore costantemente coinvolto. La tensione cresce pagina dopo pagina, grazie anche ai colpi di scena calibrati e alla gestione sapiente dei tempi narrativi.
Oltre alla protagonista Vanina, l’autrice sviluppa figure secondarie di grande rilievo, come Adriano Calí e Maria Giulia De Rosa, che diventano essenziali per l’inizio dell’indagine. La loro presenza contribuisce a creare un quadro complesso, in cui le relazioni personali e la dimensione emotiva dei personaggi si intrecciano con il percorso investigativo.
Vanina Guarrasi, in particolare, emerge come un personaggio credibile e affascinante: capace di affrontare casi intricati senza compromettere la lucidità, gestendo al contempo momenti personali delicati. La sua determinazione e la profondità emotiva la rendono il cuore pulsante del romanzo, e la sua collaborazione con Patanè aggiunge continuità e coerenza con i romanzi precedenti della serie.
Il ritmo e la suspense
Il romanzo si distingue per il ritmo incalzante e per la suspense costante. Ogni capitolo porta nuovi indizi, ipotesi e colpi di scena, mantenendo alta l’attenzione del lettore. L’avvelenamento con cianuro e latte di mandorla introduce un elemento di originalità e peculiarità che rende il caso unico e memorabile nel panorama dei gialli italiani contemporanei.
La capacità di Cassar Scalia di bilanciare tensione narrativa e introspezione psicologica dei personaggi conferisce al romanzo una profondità rara, rendendolo un giallo non solo da leggere per il mistero, ma anche per comprendere le dinamiche umane alla base delle azioni dei protagonisti.
Perché leggere Mandorla amara
- Per chi ama i gialli complessi e originali, con indagini avvincenti e colpi di scena.
- Per gli appassionati della saga di Vanina Guarrasi e dei personaggi ricorrenti.
- Per chi apprezza un equilibrio tra azione investigativa e introspezione emotiva.
- Per chi cerca una lettura ambientata nella Sicilia più autentica e suggestiva.
- Per chi desidera un romanzo capace di combinare mistero, realismo investigativo e profondità psicologica.
La nostra opinione
Mandorla amara conferma il talento di Cristina Cassar Scalia nel panorama del giallo italiano contemporaneo. Con una trama originale, personaggi ben sviluppati e un’ambientazione intensa, il romanzo avvince e coinvolge il lettore dall’inizio alla fine. Sette cadaveri, un avvelenamento insolito e la determinazione di Vanina Guarrasi rendono la lettura intensa, emozionante e appagante.
Questo libro è consigliato non solo ai fan della serie, ma a tutti coloro che apprezzano un giallo intelligente, ben strutturato e ricco di tensione narrativa.
