L’amica speciale di Marjan Kamali è uno di quei romanzi che, fin dalle prime pagine, trasmettono la sensazione di trovarsi davanti a una storia destinata a lasciare un segno profondo. Le prestigiose recensioni che lo accompagnano da Book Page a People, fino al commento di Mary Beth Kean del New York Times non sono semplici slogan promozionali, ma anticipazioni sincere dell’impatto emotivo che questo libro sa generare.
Kamali, già nota e premiata per opere come The Stationery Shop e Together Tea, conferma anche qui la sua capacità unica di intrecciare storie personali e Storia nazionale, creando un equilibrio perfetto tra emozione, memoria e contesto politico. Con una carriera costellata di riconoscimenti internazionali, traduzioni in oltre venti lingue e pubblicazioni su prestigiose riviste americane, la sua sensibilità narrativa attraversa tutte le pagine di questo romanzo intenso e profondamente umano.
Un’amicizia più forte del tempo e della distanza
Il cuore del romanzo batte attraverso la vicenda di Ellie e Homa, due bambine che si conoscono a sette anni nella Teheran della loro infanzia. Per Ellie, cresciuta in un ambiente familiare rigido e distante, l’amicizia con Homa rappresenta una vera scoperta emotiva: è in casa dell’amica che trova calore, spontaneità, cura, libertà. È il luogo in cui la sua anima può respirare, lontana dalle disapprovazioni materne e dalle restrizioni non dichiarate ma sempre presenti.

Kamali descrive questo legame con una delicatezza straordinaria. Non si tratta di una semplice amicizia infantile: è una connessione profonda, quasi ancestrale, che affonda le radici nella condivisione di un senso di appartenenza e nel bisogno reciproco di protezione. Ed è proprio questa intensità a rendere la loro storia così coinvolgente.
Tuttavia, come spesso accade nei grandi romanzi, la felicità iniziale viene travolta da un evento destinato a spezzare l’equilibrio: quella sera, la sera dell’errore di Ellie, ingenuo ma terribile, commesso nel momento peggiore, in un Iran già scivolato verso un clima cupo e oppressivo. Kamali non indugia nella spettacolarizzazione, ma lascia percepire al lettore tutto il peso di quell’azione e delle sue conseguenze, che si abbattono non solo sulla protagonista ma anche su Homa, trascinata in un destino che nessuna delle due avrebbe mai potuto immaginare.
New York: fuga o tentativo di rinascita?
Diciassette anni dopo, troviamo Ellie a New York, convinta che una città così grande, frenetica e indifferente possa offrirle l’anonimato perfetto. Lì nessuno conosce la sua colpa, nessuno può giudicarla, nessuno può ricordare ciò che lei vorrebbe dimenticare. Tuttavia la sua fuga, per quanto radicale, non cancella il passato. Lo silenzia, ma non lo risolve.
Ellie vive come sospesa, intrappolata tra un presente che non sente davvero suo e un passato che non riesce ad affrontare. La forza del romanzo sta anche nel modo in cui Kamali ritrae questa condizione emotiva: non ci sono eccessi drammatici, solo una malinconia continua, radicata, che accompagna la protagonista e che il lettore percepisce fin da subito.
Il ritorno di Homa: una seconda possibilità
Il ritmo cambia quando, dopo anni di silenzio, Homa riappare. Un messaggio breve «È urgente» basta a far crollare l’impalcatura di autodifesa costruita da Ellie. Il suo mondo interiore si incrina e allo stesso tempo si riaccende un barlume di speranza: forse esiste davvero una seconda possibilità. Forse il destino non ha ancora detto l’ultima parola.
Da questo momento il romanzo si muove su piani diversi: da un lato il presente newyorkese, fatto di incertezza e turbamento; dall’altro il passato che riemerge, rivelando segreti che Ellie non conosceva, verità taciute, dettagli di quella sera che cambiano tutto ciò che credeva di sapere.
La penna di Kamali diventa allora uno strumento di rivelazione, scandagliando la memoria delle protagoniste e invitando il lettore a riflettere sul tema della colpa, della responsabilità, del perdono e soprattutto sul potere salvifico delle relazioni autentiche.
L’Iran come protagonista invisibile
Oltre alla storia di Ellie e Homa, nel romanzo pulsa un’altra grande protagonista: l’Iran, con la sua bellezza e le sue contraddizioni, con la sua storia recente segnata da tumulto, repressione e trasformazioni radicali. Non è un semplice sfondo geografico, ma un elemento narrativo essenziale, che influisce sui destini delle due protagoniste e ne condiziona scelte, paure e speranze.
Kamali, che ha trascorso parte della sua infanzia in Iran e possiede una sensibilità culturale profonda, riesce a catturare il clima emotivo e sociale del Paese in un’epoca complessa, trasformandolo in un potentissimo motore narrativo. Non sorprende, quindi, che NPR abbia definito la sua capacità una prova del suo “talento all’apice”, capace di inserire una storia perfetta in un contesto rischioso e delicato.
Una storia che rimane nel cuore
A rendere L’amica speciale un romanzo così memorabile è la combinazione di emozione, tensione narrativa e profondità psicologica. Ogni pagina sembra costruita per avvicinare il lettore alle protagoniste, per farlo entrare nel loro dolore, nei loro ricordi e nella loro resilienza.
Le voci autorevoli che lo accompagnano lo confermano: Bookreporte parla di Homa come di un’eroina degna di un posto tra le grandi figure della letteratura, mentre Kirkus Reviews lo definisce “un romanzo toccante e meraviglioso”. E, in effetti, quando si arriva all’ultima pagina, si ha la sensazione di aver attraversato un viaggio emotivo complesso, a tratti doloroso, ma anche profondamente liberatorio.
La nostra opinione
L’amica speciale è molto più di un romanzo sull’amicizia. È una storia di identità, di colpa e redenzione, di Paesi che cambiano e vite che si spezzano per poi ricomporsi in forme nuove. È un libro che parla di coraggio, di ribellione, di amore declinato in tutte le sue sfumature. Kamali dimostra ancora una volta di saper raccontare non solo emozioni, ma verità universali, attraverso una scrittura limpida e intensa.
Una lettura da non perdere per chi ama le storie capaci di far riflettere, ma soprattutto di far sentire. Un romanzo che, come sottolinea People, è “il più intenso dei bestseller” – e che merita ogni parola di questa definizione.
