Ancora ciliegie Zio SS, pubblicato da Rai Eri nel 2001, è un libro sull’Olocausto scritto da Roberto Olla, giornalista RAI noto per la sua esperienza nella realizzazione di documentari storici. Questa opera si concentra su un aspetto spesso trascurato della Shoah: il campo di concentramento di Terezìn. Non un campo di sterminio diretto come Auschwitz, ma un lager di smistamento in cui venivano raccolti “ebrei scomodi”, in particolare artisti, musicisti e bambini, con lo scopo di ingannare il mondo.
La storia di Terezìn: il campo dei falsi sorrisi
A differenza di altri campi nazisti, Terezìn era costruito per apparire accogliente agli occhi degli osservatori internazionali. I deportati vivevano in un ambiente ingannevolmente civile: c’era una finta scuola, una chiesa, persino una moneta falsa. La struttura era progettata per ingannare la Croce Rossa Internazionale durante i sopralluoghi, come conseguenza di un accordo stipulato con il re danese.

Roberto Olla descrive con precisione come i bambini del campo fossero costretti a recitare battute per il film propagandistico nazista Il Führer dona una città agli ebrei, diretto dall’attore ebreo Kurt Gerron. Frasi come “Ancora ciliegie, Zio SS!” dovevano mostrare al mondo che i bambini mangiavano frutta e dolci, mentre nella realtà subivano fame, paura e angoscia. Una volta concluso il film, tutti i partecipanti, compresi i bambini e gli artisti, furono deportati ad Auschwitz e uccisi affinché la verità non emergesse. La pellicola stessa fu bruciata durante l’invasione delle truppe alleate.
Il punto di vista delle persone
Il libro di Olla non si limita a raccontare fatti storici, ma intreccia le storie di tre persone provenienti da origini diverse: dalla Transilvania alla Danimarca, da Odessa e San Pietroburgo a Berlino. Questi personaggi si incontrano lungo il corso delle loro vite, portando con sé le cicatrici dell’infanzia e della guerra. Attraverso le loro vicende, il lettore percepisce la crudeltà della macchina nazista e il coraggio dei deportati che, pur nella disperazione, trovavano modo di resistere attraverso l’arte, la musica e il cinema.
Roberto Olla mostra come la creatività e la cultura diventassero strumenti di sopravvivenza spirituale. La “rivolta dello spirito”, come la definisce l’autore, rappresenta la capacità dei prigionieri di affermare la propria umanità di fronte all’orrore assoluto, creando musica, dipinti e sceneggiature che testimoniano la loro esistenza e il loro dolore.
Documentario allegato e approfondimenti storici
Una delle peculiarità del libro è l’allegato: un documentario di 45 minuti che arricchisce l’esperienza di lettura. Il filmato include materiali storici su Hitler, il nazismo, le camere a gas e una manifestazione di denuncia avvenuta in Inghilterra nel 1933. Questa componente visiva aiuta il lettore a contestualizzare le informazioni e a comprendere meglio la drammaticità dei fatti narrati.
Olla utilizza la sua esperienza giornalistica per rendere la narrazione chiara, precisa e coinvolgente. Non si limita a descrivere Terezìn come un luogo fisico, ma ne esplora le dinamiche psicologiche, le strategie di sopravvivenza e la resistenza morale dei deportati, con particolare attenzione agli artisti e ai bambini.
Arte, cultura e inganno: la doppia faccia di Terezìn
Il libro evidenzia il paradosso di Terezìn: un luogo di cultura apparente, dove venivano organizzate orchestre, mostre e lezioni, ma che nascondeva un piano di morte e oppressione. Gli artisti e i bambini erano utilizzati come strumenti di propaganda per ingannare il mondo esterno, mentre il loro destino era già segnato.
Questa dicotomia tra apparenza e realtà rende Ancora ciliegie Zio SS un testo particolarmente potente, capace di far riflettere sul ruolo della menzogna, della propaganda e della disumanizzazione durante la Shoah. La narrazione è supportata da una documentazione storica rigorosa, frutto della ricerca approfondita dell’autore.
La testimonianza come mezzo di memoria
Oltre alla ricostruzione storica, il libro funge da testimonianza. Raccontando le vicende dei tre protagonisti e degli altri deportati, Roberto Olla contribuisce alla conservazione della memoria storica di un evento poco conosciuto. Terezìn diventa così simbolo non solo della crudeltà nazista, ma anche della resilienza dell’uomo di fronte all’orrore.
Attraverso le storie dei bambini, degli artisti e dei musicisti, il lettore percepisce il coraggio e la dignità di persone che, pur minacciate di morte, mantenevano vivi l’ingegno e la creatività.
Un libro necessario per conoscere Terezìn
Ancora ciliegie Zio SS non è solo un libro sull’Olocausto, ma un’opera che ci insegna quanto sia importante conoscere ogni aspetto della storia. Terezìn, spesso trascurato dai grandi testi storici, viene raccontato in maniera dettagliata e coinvolgente. La prosa di Olla, chiara e incisiva, permette al lettore di comprendere la complessità del campo e le ingiustizie subite dai deportati.
Conclusione
In conclusione, Ancora ciliegie Zio SS di Roberto Olla è un libro fondamentale per chi vuole approfondire la storia dell’Olocausto, in particolare quella parte meno conosciuta che riguarda Terezìn. La combinazione di rigore storico, testimonianze personali e analisi culturale rende questo testo unico. Il libro non solo documenta l’orrore, ma celebra anche la resistenza dello spirito umano attraverso l’arte e la cultura.
Grazie alla narrazione avvincente e al supporto del documentario allegato, il lettore viene trasportato in un luogo dove la menzogna e l’inganno coesistono con la creatività e la speranza, offrendo una prospettiva unica e indimenticabile sulla Shoah
