Recensione: Graphic is novel is dead di Davide Toffolo

Tra le opere più originali e coraggiose del panorama italiano del fumetto contemporaneo, Graphic Novel is Dead di Davide Toffolo (pubblicata da Rizzoli Lizard) rappresenta un manifesto di libertà artistica, un’autobiografia disegnata che mescola musica, arte, ironia e introspezione. Toffolo, noto non solo come fumettista ma anche come frontman del gruppo Tre Allegri Ragazzi Morti, unisce in questo volume le due anime che da sempre convivono in lui: quella del disegnatore e quella del musicista.

Il titolo provocatorio, Graphic Novel is Dead, suona come una dichiarazione forte, quasi un addio al genere. Ma è invece il contrario: è un inno alla rinascita, un grido vitale che afferma la libertà del racconto a fumetti come forma d’arte totale, capace di accogliere tutto, persino la vita reale del suo autore.

Davide Toffolo: tra musica e fumetto, un artista totale

Nato a Pordenone nel 1965, Davide Toffolo è oggi uno dei nomi più importanti del fumetto italiano. Le sue opere come Il re bianco, Intervista a Pasolini e la serie Cinque allegri ragazzi morti lo hanno consacrato tra gli autori più innovativi del genere.

Ma Toffolo non è solo un disegnatore: è anche la voce e il volto mascherato dei Tre Allegri Ragazzi Morti, band simbolo dell’indie rock italiano. Le sue due identità, quella di musicista e quella di fumettista, non si separano mai del tutto. Anzi, spesso si intrecciano, si confondono, si contaminano.

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In Graphic Novel is Dead questa fusione raggiunge il suo apice. Il fumetto diventa diario, confessione, performance visiva. L’artista si racconta senza filtri, alternando fotografie reali e disegni, mescolando vita pubblica e privata, palco e quotidianità, persona e personaggio.

Eltofo e la maschera: tra finzione e verità

Nel libro appare anche Eltofo, lo pseudonimo che Toffolo utilizza quando sale sul palco vestito da yeti, il suo alter ego musicale. Attraverso questo personaggio, l’autore riflette sul significato della maschera, sul rapporto tra identità pubblica e intimità personale.

Durante i concerti dei Tre Allegri Ragazzi Morti, Toffolo indossa infatti una maschera da teschio, simbolo e marchio distintivo del gruppo. Una protezione apparente, che però finisce per avere l’effetto opposto: invece di nasconderlo, lo espone ancora di più, lo “mette a nudo”, come lui stesso ammette.

Questa tensione tra visibilità e anonimato, tra verità e finzione, attraversa tutto Graphic Novel is Dead. Davide si interroga su chi sia davvero: l’artista idolatrato, il ragazzo di provincia, il disegnatore solitario o il musicista davanti a migliaia di persone? Forse, suggerisce il libro, è tutto questo insieme e proprio per questo non può essere racchiuso in una definizione.

Una forma ibrida tra fotografia e fumetto

Una delle caratteristiche più interessanti di Graphic Novel is Dead è la sua struttura ibrida. Toffolo alterna tavole disegnate a fotografie reali, spesso scattate durante i tour dei Tre Allegri Ragazzi Morti o durante eventi come il Comicon di Napoli 2013, dove l’autore si mostra “uguale fra gli uguali”: un personaggio tra i personaggi, un autore che diventa parte del suo stesso universo narrativo.

Questa scelta formale rompe ogni confine tra documento e invenzione, tra realtà e disegno. Le fotografie ci riportano al mondo concreto della musica, della fatica e dei viaggi, mentre il fumetto ci conduce dentro la mente di Toffolo, nel suo spazio interiore popolato da amici reali e figure immaginarie.

Tra questi c’è Pepito, un uccello che accompagna Davide di giorno, ma che di notte si addormenta lasciandolo alle compagnie femminili. Gli incontri amorosi diventano così un pretesto per parlare delle donne più importanti della sua vita, per riflettere sul desiderio, sulla solitudine, sull’amore e sull’arte come forma di relazione.

Un’autobiografia spregiudicata e sincera

Graphic Novel is Dead è un’opera autobiografica, ma non nel senso tradizionale del termine. Non è una cronaca lineare della vita dell’autore, bensì una narrazione frammentata e visiva, dove ogni vignetta, ogni immagine, ogni frase diventa parte di un mosaico più grande: il ritratto di un artista che si mette completamente a nudo.

E Toffolo lo fa davvero, anche letteralmente, in alcune tavole dove il corpo e la vulnerabilità diventano simboli di verità. Non c’è censura, non c’è artificio: solo un racconto diretto, onesto, spesso ironico, che parla di arte, libertà e identità.

Il tono è quello confidenziale di una chiacchierata tra amici. L’autore non vuole impressionare, ma condividere. Il lettore è invitato nel suo mondo, tra i disegni, i concerti, gli amori e le paure. È un racconto che fa ridere, ma anche pensare, che unisce leggerezza e profondità.

Il significato del titolo: “Graphic Novel is Dead”

Il titolo, apparentemente provocatorio, racchiude il cuore del messaggio di Toffolo. Graphic Novel is Dead non è un annuncio di morte del genere, ma una rivendicazione di libertà.

Con questa espressione, Toffolo vuole dire che la graphic novel, come forma narrativa, è viva più che mai proprio perché si trasforma, si reinventa, si libera dalle regole. L’autore celebra il fumetto come mezzo espressivo totale, che può mescolare linguaggi, rompere schemi, raccontare anche la vita reale in tutta la sua complessità.

In questo senso, Graphic Novel is Dead è un atto d’amore verso il fumetto stesso, un modo per affermare che non è un genere “morto”, ma un linguaggio in continua evoluzione, capace di raccontare l’animo umano meglio di qualunque altra forma artistica.

Un’opera che parla di solitudine e appartenenza

Nel corso del libro, emerge un tema ricorrente nella produzione di Toffolo: l’appartenenza. Davide racconta che la musica e le storie che ha scritto fin da quando era ragazzo non sono mai state scorciatoie per il successo, ma strumenti per sentirsi parte di un gruppo, di una comunità.

Nei suoi disegni e nelle sue canzoni c’è sempre spazio per gli esclusi, per quelli che non trovano posto, per chi si sente fuori luogo. “Gli esclusi, i tagliati fuori, quelli che non sanno stare al posto loro perché un posto non ce l’hanno”: è a loro che Toffolo dedica la sua arte.

Ma ora, dice l’autore, quella musica lo ha portato su un palco, davanti a un pubblico, ai giornalisti, alla fama. E allora sorge un nuovo conflitto: può un artista rimanere se stesso quando non è più uno dei tanti, ma un volto riconosciuto?

Anche qui, la maschera da teschio diventa simbolo di questa tensione: non serve a nascondere, ma a ricordargli ogni giorno chi è, e cosa ha cercato di dimenticare.

Dalla prima edizione alla rinascita

Uscito originariamente nel gennaio del 2013, Graphic Novel is Dead è stato ripubblicato in un’edizione aggiornata, che restituisce nuova vita a questa opera chiave di Davide Toffolo. È il primo capitolo di un’autobiografia artistica, proseguita nel 2019 con Graphic Novel is Back.

Le sue pagine sono, come scrive l’autore, “disegnate sulla propria pelle”: indelebili come un tatuaggio, delicate come un mandala. Una dichiarazione di identità e fragilità, un gesto artistico e umano insieme.

Conclusione: un inno alla libertà di essere

Graphic Novel is Dead è molto più di un’autobiografia: è un esperimento, una confessione, una performance su carta. Davide Toffolo utilizza il fumetto come strumento per indagare se stesso e la realtà, per raccontare con sincerità ciò che spesso si nasconde dietro la maschera dell’artista.

Con una combinazione unica di fotografia, disegno e introspezione, Toffolo regala ai lettori un’opera intensa, ironica, spregiudicata e profondamente umana.

In un panorama dove spesso i generi si ripetono, Graphic Novel is Dead resta un libro che rompe gli schemi e celebra l’essenza più autentica della creatività: la libertà di raccontarsi senza paura

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