Il tuttomio è uno dei romanzi più discussi e sorprendenti di Andrea Camilleri, pubblicato nel 2013. Conosciuto in tutto il mondo per la saga del commissario Montalbano, il maestro siciliano in questo libro abbandona completamente la sua cifra più nota, la lingua intrisa di dialetto agrigentino, i toni popolari, le atmosfere calde e ironiche della Sicilia, per esplorare un territorio nuovo, raffinato e provocatorio.
Non a caso, molti fan lo hanno definito “uno svarione” dell’autore, un esperimento narrativo fuori rotta. Eppure, proprio in questa svolta stilistica risiede la forza del romanzo.
Un Camilleri diverso: stile formale e ironia sottile
In Il tuttomio, Camilleri scrive in un italiano formale e pulito, privo di dialettismi, ma non meno incisivo. Lo stile è essenziale, quasi asciutto, ma punteggiato da un’ironia elegante e sottile. È un linguaggio che riflette la psiche della protagonista, Arianna, una donna complessa, fragile e contraddittoria.

Questa scelta stilistica rappresenta una rottura netta con le abitudini letterarie del suo autore e mostra la versatilità di Camilleri, capace di reinventarsi e di sorprendere i lettori più affezionati.
Arianna: una protagonista seducente e tormentata
La protagonista, Arianna, è il cuore pulsante del romanzo. È una donna dalla bellezza funesta, disarmante nella sua innocenza e al tempo stesso pericolosamente sensuale.
La sua personalità frantumata racconta un vissuto doloroso, fatto di traumi e di segreti mai confessati. Arianna è capace di suscitare negli uomini una brama viscerale, quasi animale, ma anche una tenerezza infantile.
Gli uomini che entrano nella sua vita oscillano tra il ruolo di carnefici e quello di vittime: sono artefici del suo destino o semplici marionette nelle sue mani?
La trama: amore, ossessione e segreti
La storia ruota intorno alla convivenza tra Arianna e Giulio, un uomo di oltre sessant’anni, ricco e solo. Il loro incontro nasce dal caso, ma diventa presto un legame intenso e disturbante.
Arianna, fragile e indifesa, trova in Giulio una figura protettiva; lui, privato della virilità da un terribile incidente, cerca in lei la luce e la vitalità perdute.
Per amore, Giulio è disposto a tutto. Pur non potendo più soddisfarla fisicamente, le organizza incontri del giovedì con altri uomini, scelti con cura, fissando regole precise e inviolabili. Un gesto d’amore estremo, che sconfina nella gelosia, nell’ossessione e nella perdita di controllo.
Il significato del titolo: il segreto del “tuttomio”
Il titolo del romanzo si lega a un luogo simbolico e misterioso: il “tuttomio”, una stanza segreta nascosta nel solaio, dove Arianna si rifugia in solitudine.
Lì confida i suoi pensieri più oscuri e perversi alla sua amica immaginaria — una bambola di nome Stefania.
Quel “tuttomio” rappresenta il lato primordiale e istintivo dell’essere umano, uno spazio interiore in cui non esistono regole, moralità o vergogna.
Camilleri costruisce così un personaggio femminile che racchiude la contraddizione tra l’innocenza e la perdizione, tra il bisogno d’amore e la fuga da esso.
Erotismo e psicologia: un gioco pericoloso
I rapporti tra Arianna e Giulio si muovono su un filo sottile tra eros e psiche. L’autore si ispira alla vicenda reale dei marchesi Casati Stampa, nota per i suoi risvolti scandalosi, ma la trasforma in una riflessione sull’amore e sulla libertà.
Il romanzo non indulge mai nel voyeurismo: l’erotismo è trattato come uno strumento di analisi psicologica, un modo per scavare nella mente dei protagonisti. Man mano che la storia procede, i giochi di Arianna e Giulio diventano sempre più torbidi e complessi, fino a condurre entrambi verso una spirale di dipendenza e autodistruzione.
Temi e simboli del romanzo
Nel breve ma intenso arco delle sue pagine, Il tuttomio affronta alcuni temi profondi e universali:
- la fragilità dell’identità femminile, tra desiderio e autodifesa;
- il potere del sesso come linguaggio e come strumento di controllo;
- la solitudine che accomuna i protagonisti;
- il bisogno di essere amati fino all’annullamento di sé.
Il romanzo è anche una metafora del mito di Arianna, che nel labirinto incontra il suo Minotauro: qui il mostro non è esterno, ma vive dentro di noi, nutrito dai desideri più oscuri.
Perché leggere Il tuttomio
Consiglio Il tuttomio non solo ai fan di Camilleri, ma anche a chi non ha mai letto nulla dell’autore.
Questo romanzo, infatti, è un punto di accesso perfetto per scoprire un Camilleri inedito, lontano dalle atmosfere siciliane e dal dialetto, ma ugualmente capace di ipnotizzare il lettore.
Con il suo linguaggio essenziale e la sua ironia sottile, l’autore accompagna chi legge in un viaggio psicologico intenso, dove amore e follia si confondono fino a diventare la stessa cosa.
Considerazioni finali
Il tuttomio è un romanzo breve ma denso, che lascia il lettore con un misto di fascinazione e inquietudine.
Camilleri dimostra che non serve un delitto o un commissario per indagare la natura umana: basta una coppia, una stanza segreta e un amore impossibile.
È un libro che invita a guardare oltre le apparenze e a interrogarsi sui limiti dell’amore e della libertà.
Un esperimento narrativo riuscito, coraggioso e pieno di significato, che arricchisce la produzione di uno dei più grandi autori italiani contemporanei
